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La comunicazione della ricerca e l’internazionalizzazione, i modelli di gestione economica, l'open science, la standardizzazione degli indici di performance, i finanziamenti a garanzia della continuità del servizio, l’identificazione degli stakeholders, il ruolo del Research Infrastructure Manager (RIM): sono questi alcuni dei temi che sono stati affrontati nell’ambito del meeting svoltosi nei giorni scorsi a Roma tra i 33 manager di altrettante Infrastrutture di Ricerca italiane finanziate dall’UE e dal PNRR, promosse dai principali enti di ricerca e università italiane. All’evento ha partecipato anche METROFOOD-IT, con la sua manager Sofia Ingrosso, portando l’esperienza del Consorzio in questi mesi di attività.

Gli obiettivi dell’appuntamento sono stati quelli di aprire concretamente la ricerca utilizzando modelli e metodologie organizzative innovative, oltre che rileggere i servizi della ricerca in una logica manageriale, elaborando spunti di riflessione per il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) da poter utilizzare nella formulazione di strategie e programmi futuri.

Il raggiungimento di queste sfide passa per l’Infrastructure Manager, una figura fortemente voluta dal Consiglio dell’Unione Europea, incaricata di guidare l’innovazione attraverso l’accesso pervasivo al sistema integrato della ricerca – e delle infrastrutture in particolare – coinvolgendo l’impresa, lo studente, il cittadino, il ricercatore, i decisori politici, fornendo loro dati, modelli, analisi per lo sviluppo dirompente delle ricerche nei campi socio-economico, biomedico, ambientale, agro-alimentare, energetico, scienze sociali e dei beni culturali, ma più in generale della cultura scientifica in Italia.

Il lavoro dei prossimi mesi prevede di integrare le esperienze maturate finora con le buone prassi internazionali, per ridisegnare l’offerta dei servizi delle infrastrutture per la ricerca, come “patrimonio scientifico, economico e sociale” del sistema Paese. Così da creare un punto di accesso unico (one-stop-shop) alle Infrastrutture per la Ricerca italiane, rendendole sostenibili e resilienti nel lungo periodo, al servizio della comunità.